Intervista a Vittorio Sebastiano

«La natura ha già trovato il segreto per fermare l'invecchiamento. È nascosto nelle cellule dell'ovaio femminile».
Vittorio Sebastiano, 47 anni, biologo italiano all'Università di Stanford e founder di Turn-Bio, startup che ha già raccolto 30 milioni di dollari, sta cercando di svelarlo.
Nel suo laboratorio studia i meccanismi alla base della riproduzione e dello sviluppo embrionale umano, perché è lì che sembra nascondersi la chiave della longevità. Partendo dallo studio di questi processi Sebastiano sta sviluppando tecnologie anti-invecchiamento: punta a ringiovanire l’intero organismo attraverso il ringiovanimento dell'ovario. Non solo. Ancora più avanti sono le sue scoperte per ringiovanire il sistema immunitario, la pelle e gli occhi.
«Fra 30 anni saremo 10 miliardi di persone sul pianeta, con il 20% della popolazione a rischio di sviluppare patologie. Una crisi medico-sanitaria inevitabile, che va affrontata. Con la natalità ai minimi, soprattutto nei paesi occidentali, e un numero crescente di anziani, è impensabile un futuro in cui i giovani – come succede ora- sostengano le pensioni delle persone più anziane. E dobbiamo farci i conti»
Milanese, laurea a Pavia, dottorato all'Istituto Max Planck in Germania. Poi la California. Nella tua ricerca di una vita più lunga e sana, quanto ha influito la tua esperienza all’estero?
«La California è il centro del mondo per queste ricerche. Ma l'idea e la voglia di tornare in Italia c'è sempre, anche per restituire. Sono grato all’università italiana che ho trovato straordinaria. Sai cosa ho imparato? Il termine università viene dal latino universitas, significa mettere una domanda in un contesto universale. L'unicità dell'università italiana, rispetto a quella americana, è di creare pensatori più che meri esecutori. E questa per me è una cosa meravigliosa».
E pensando alle generazioni future, quanto cambierà la loro vita grazie alla tua ricerca? Fino a quando potremo vivere sani, forse fino a 120 anni?
«Dieci miliardi di persone con l'opportunità di vivere in salute magari fino a 120 anni, ci daranno l’opportunità di ripensare alla vita, organizzandola in modo completamente diverso. Magari il mondo sarà diverso fra 50 anni. Inizieremo ad andare a scuola più tardi o magari i primi vent'anni della vita viaggeremo e poi andremo all'università quando ne avremo 40. Non lo so.
Vorrei solo una cosa: che un anziano possa vivere bene gli ultimi anni della sua vita e partecipare attivamente alla società. Sentirsi considerato una risorsa più che “un peso”».
Anch'io lo vorrei. E voi?
Intervista di Eleonora Chioda@
✍ Stralci di un'intervista affascinante. Sebastiano è il protagonista di #BeautifulMinds di questa settimana